Cave è una città da sempre attenta alle priorità politiche e culturali del nostro Paese ed è animata da numerose associazioni che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento. Il professore Vittorio Sgarbi sale in cattedra per promuove l’importanza della cultura e della diffusione delle opere artistiche italiane.
L’interessante incontro si è svolto presso il teatro Comunale di Cave nel parco di Villa Clementi alla presenza del Sindaco Massimo Umbertini e della sua giunta. Il primo cittadino ha ringraziato Sgarbi per le belle parole avute per la città e la sala stracolma di gente con gli studenti del liceo artistico “Matisse” di Cave e una folta delegazione degli altri studenti di Roma, arrivati in città accompagnati dalla preside.
Prima del discorso di Sgarbi ha intrattenuto il pubblico il cantante locale Nicola Aliotta che lo scorso anno arrivò alla fase televisiva dell’importante programma TV di sky Xfactor.
Presentatore e cordinatore degli interventi il giornalista Massimo Sbardella. Vittorio Sgarbi, come suo solito, è arrivato due ore prima a Cave, dove insieme al sindaco e all’assessore alla Cultura, ha avuto modo di vedere la città, soprattutto le importanti chiese ed il bellissimo centro storico.
Partendo dalla lettura di alcune pagine del libro “Nel nome del Figlio” l’illustre critico d’arte ha guidato gli studenti liceali di Cave e tutto il parterre alla scoperta della ricchissima galleria di ritratti del Dio che si fece uomo nel Cristo.
Sgarbi ha descritto nei minimi particolari alcune opere da lui selezionate proiettate sullo schermo del palcoscenico, ripercorrendo il tema della vita di Gesù così come viene rappresentato nella storia dell’arte figurativa.
“È certamente indicativo che la più grande rivoluzione compiuta nella storia dell’uomo sia legata al nome di un Figlio. Rivoluzione che trova fondamento e certezza nella Resurrezione. Le rivoluzioni non le fanno i padri. Le fanno i figli”, scrive Sgarbi nella prefazione della sua ultima pubblicazione”.
In sala, il pubblico è stato accolto dai dipinti di Paolo Benedetti, architetto e pittore di Valmontone. (I suoi 11 quadri appartengono a quella fase della sua arte chiamata “Grafismi Contemporanei” e “Impronte Contemporanee“, una tecnica innovativa gestuale e istintiva dove pennellate vibranti creano nuove suggestioni visive. Nello specifico l’artista ha esposto Canal Grande, La Piazzetta di Capri, Padre Pio, Il ciclista, Metropoli, Emozioni naturali, Huskyes, Pugili, Campo di fieno, Hoplà, con la quale Benedetti si è classificato secondo per il Premio della Critica al 15° Concorso di Pittura Ad-Art e infine Mosè. Ha ottenuto premi e riconoscimenti importanti, la sua galleria d’arte “My Art” ospita l’esposizione permanente delle sue opere e raccoglie il consenso di importanti critici e galleristi).
Giancarlo Flavi
L’interessante incontro si è svolto presso il teatro Comunale di Cave nel parco di Villa Clementi alla presenza del Sindaco Massimo Umbertini e della sua giunta. Il primo cittadino ha ringraziato Sgarbi per le belle parole avute per la città e la sala stracolma di gente con gli studenti del liceo artistico “Matisse” di Cave e una folta delegazione degli altri studenti di Roma, arrivati in città accompagnati dalla preside.
Prima del discorso di Sgarbi ha intrattenuto il pubblico il cantante locale Nicola Aliotta che lo scorso anno arrivò alla fase televisiva dell’importante programma TV di sky Xfactor.
Presentatore e cordinatore degli interventi il giornalista Massimo Sbardella. Vittorio Sgarbi, come suo solito, è arrivato due ore prima a Cave, dove insieme al sindaco e all’assessore alla Cultura, ha avuto modo di vedere la città, soprattutto le importanti chiese ed il bellissimo centro storico.
Partendo dalla lettura di alcune pagine del libro “Nel nome del Figlio” l’illustre critico d’arte ha guidato gli studenti liceali di Cave e tutto il parterre alla scoperta della ricchissima galleria di ritratti del Dio che si fece uomo nel Cristo.
Sgarbi ha descritto nei minimi particolari alcune opere da lui selezionate proiettate sullo schermo del palcoscenico, ripercorrendo il tema della vita di Gesù così come viene rappresentato nella storia dell’arte figurativa.
“È certamente indicativo che la più grande rivoluzione compiuta nella storia dell’uomo sia legata al nome di un Figlio. Rivoluzione che trova fondamento e certezza nella Resurrezione. Le rivoluzioni non le fanno i padri. Le fanno i figli”, scrive Sgarbi nella prefazione della sua ultima pubblicazione”.
In sala, il pubblico è stato accolto dai dipinti di Paolo Benedetti, architetto e pittore di Valmontone. (I suoi 11 quadri appartengono a quella fase della sua arte chiamata “Grafismi Contemporanei” e “Impronte Contemporanee“, una tecnica innovativa gestuale e istintiva dove pennellate vibranti creano nuove suggestioni visive. Nello specifico l’artista ha esposto Canal Grande, La Piazzetta di Capri, Padre Pio, Il ciclista, Metropoli, Emozioni naturali, Huskyes, Pugili, Campo di fieno, Hoplà, con la quale Benedetti si è classificato secondo per il Premio della Critica al 15° Concorso di Pittura Ad-Art e infine Mosè. Ha ottenuto premi e riconoscimenti importanti, la sua galleria d’arte “My Art” ospita l’esposizione permanente delle sue opere e raccoglie il consenso di importanti critici e galleristi).
Giancarlo Flavi
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