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martedì 11 febbraio 2014

Non Tutti Sanno che a Roma.....
 
 Il lago sotto l'ospedale Forlanini
 


 All'inizio del 1930 si decise di costruire in zona Monteverde un Ospedale per la cura degli affetti da tubercolosi, all'interno di un'area verde di 280.000 metri quadrati, ricca di alberi ad alto fusto....
I lavori si conclusero con l'inaugurazione del complesso il 10 dicembre 1934.
Gran parte del tufo utilizzato per la costruzione degli edifici fu estratto da una cava realizzata all'interno del cantiere stesso, forse ampliandone una già esistente in precedenza. Il risultato fu un enorme ambiente sotterraneo di 7000 metri quadrati ed alto circa 10 metri, nel quale furono lasciati, a cadenze irregolari, enormi pilastri di roccia per garantirne la stabilità. In più, in corrispondenza delle fondamenta degli edifici sovrastanti, furono realizzati dei pilastri in cemento armato.
All'interno della cava trovarono posto, grazie ad una temperatura costante durane tutto l'anno di circa 13 gradi, il magazzino per le derrate alimentari oltre ad un grande serbatoio per conservare vino e orci per l'olio. L'accesso era garantito, tramite scale ed ascensori, direttamente dall'ala sud est dell'ospedale.
Inoltre l'acqua di falda, che era andata ad allagare buona parte della cava, era potabile, e pertanto veniva utilizzata per le necessità dell'ospedale, mentre ai giorni nostri viene usata per innaffiare i giardini.
Durante il secondo conflitto modiale questo grande ambiente servì da rifugio antiaereo tanto per i degenti e per il personale dipendente dell'ospedale, quanto per gli abitanti della zona. A tale scopo vennero realizzate delle latrine, ancora visibili.

Leggende raccontano che il lago sia collegato direttamente con il Tevere. La nostra Associazione ha più volte visitato il lago, percorrendolo con dei piccoli gonfiabili: esso, benchè esteso, è comunque delimitato all'interno della cava stessa. Un suo spingersi oltre presupporrebbe un'attività di scorrimento dell'acqua, e di sua erosione del tufo, peraltro molto duro in questa zona, che invece non avvengono in una situazione come questa, tutto sommato statica, nella quale non si è verificato altro se non l'intercettazione della falda da parte della cava.
Non Tutti Sanno che a Roma.....

Il tombino più famoso del mondo
 


 Il celebre mascherone in marmo pavonazzetto, situato nel pronao della chiesa di S.Maria in Cosmèdin e conosciuto come Bocca della Verità, raffigura probabilmente una testa di fauno con la bocca aperta. Un’antichissima tradizione vuole che nel medioevo qui fossero portate persone sospettate di aver commesso un crimine. Nel caso in cu...i fossero stati colpevoli, la mano sarebbe stata loro tagliata. In realtà questa grande pietra circolare di 1 metro e 75 centimetri di diametro non era probabilmente altro che un enorme chiusino monumentale, posto nell’area del Foro Boario; attraverso le aperture della bocca, degli occhi e del naso le acque erano scaricate in fogna. Data la vicinanza con il percorso della Cloaca Maxima che, provenendo dall’area dei Fori e passando lungo via di S.Teodoro si gettava poco lontano nel Tevere, non è da escludere che questo chiusino così sui generis facesse parte proprio del più grande e antico sistema di raccolta e smaltimento delle acque esistente a Roma.
Non Tutti Sanno che a Roma.....

L'acquedotto più lungo
 


 L'acquedotto Marcio, con i suoi circa 90 chilometri, era il più lungo degli undici acquedotti che rifornivano Roma. Fu realizzato nel 144 a.C. Le fonti erano poste nell'alto bacino del fiume Aniene, vicino ad Arsoli....


L'acquedotto romano più lungo realizzato nella penisola Italica era quello di Miseno, di poco più lungo del Marcio: 96 chilometri, per rifornire d'acqua la flotta di stanza a Capo Miseno. Realizzato in età augustea, si andava a riversare nella Piscina Mirabilis, il più imponente deposito idrico mai costruito: 70 per 25 metri di area, per una altezza di 15 metri ed una capienza di 12.00 metri cubi.

Il più lungo degli acquedotti romani è quello costruito sotto Adriano tra il 120 e il 131 e restaurato nel 203 da Settimio Severo, per approvvigionare la città di Cartagine, attraverso una condotta lunga 132 chilometri.

Non Tutti Sanno che a Roma.....

La colonna della Basilica di Massenzio




 Sulla piazza antistante l'ingresso della basilica di S.Maria Maggiore, sorge l'unica colonna rinvenuta intatta nella basilica di Massenzio e qui posizionata nel 1613. Si tratta di una colonna in marmo cipollino scanalata alta 14 metri che sorreggeva, insieme ad altre sette, la grandiosa volta centrale della basilica.


Non Tutti Sanno che a Roma.....

La colonna racconta...
 


...
La Colonna Traiana, alta 42 metri e composta di trentaquattro blocchi di marmo su cui sono rappresentate 250 figure umane alte 65 centimetri, era stretta all’interno di un cortile chiuso per tre lati da una biblioteca con loggiato che permetteva di “leggere” la storia della guerra Dacica.
Non Tutti Sanno che a Roma.....

La Domus Aurea e le "grottesche"



 La Domus Aurea, sulla quale furono costruite le Terme di Traiano, fu riscoperta nel Rinascimento e le sue stanze, divenute sotterranee, furono visitate anche dagli artisti dell'epoca. Essi presero ispirazione dalle pitture raffiguranti figure ed animali immaginari, oltre ad elaborate forme vegetali, e le riproposero. In quanto rinvenute nelle grotte, almeno così furono interpretati quegli ambienti sotterranei la cui origine inizialmente non era affatto chiara, furono chiamate "pitture grottesche". Famose le grottesche delle Logge Vaticane, realizzate da Giovanni da Udine.
Non Tutti Sanno che a Roma.....

La statua di Santa Cecilia
 
 


 La statua di Santa Cecilia, mirabile capolavoro del quasi sconosciuto Stefano Maderno, fu da esso scolpita all’indomani della riscoperta del sarcofago contenente il corpo della Santa Martire. Cecilia fu infatti sepolta nelle Catacombe di S.Calisto, ma nell’821 le sue reliquie furono trasferite nella chiesa a lei dedicata in Trastevere. E...sse andarono poi disperse per essere riscoperte in un sarcofago nei sotterranei della Chiesa nel 1599, durante gli scavi per il recupero degli ambienti.
                                                                  

            
As much as we love our spaghetti & meatballs and fettucini Alfredo, we would gladly give them up for an authentic meal in Italy any day. This hot-blooded country serves up plate after plate of simple, well-rounded pasta dishes. They are masters with the eggplant. And they have blessed us all with the greatest way to use lady fingers: tiramisu. But it's not just the actual food that makes Italy a food-lover's paradise. It's the way they think about their food that sets them apart from the rest.
In Italy, the coffee is hot and to the point, the mozzarella is fresh and the people eat with gusto. Clearly, Italians are just better at life than the rest of us. And that's just the short list. Read on for the 15 reasons that the rest of us should take notes on how to live from the Italians -- or why we should all just up and move to Italy.
  • 1
    They Put Ice Cream IN Their Coffee
         
    It's like adding cream and sugar, but a lot more fun. This beautiful coffee drink is called an affogato.
  • 2
    Making Fresh Pasta Isn't Reserved For Special Occasions
    The Simple Things via Getty Images
    It's a way of life.
  • 3
    They Created Burrata
    Flickr: fred_v
    It's like buffalo mozzarella, only SO MUCH BETTER because it has the wonderful addition of cream.
  • 4
    Olive Oil Runs Through Their Veins
    Flickr: Smabs Sputzer
    The average Italian consumes about 14 liters of olive oil a year.
  • 5
    They Don't Mess Around With Freeze-Dried Parmesean
    Flickr: ejgrubbs
    They use the real deal, and they make it in these enormous wheels.
  • 6
    They Put Their Leftover Risotto To Good Use
    Flickr: stu_spivack
    They shape it into a ball, stuff it with ragu, bread it and throw it in the deep fryer. It's called arancini and it's almost better than risotto. We commend them for their resourcefulness and respect their ability to fry just about anything.
  • 7
    Spending 3-4 Hours To Make A Ragu Is A Totally Respectable Way To Spend Your Time
    Flickr: stuandgravy
    They have their priorities straight.
  • 8
    All Pizzas Are Personal Pizzas
    Flickr: John S Y Lee
    Which means you don't have to share -- ever.
  • 9
    Eating Multiple Courses Is The Norm
    Flickr: ReneWendt
    Why settle for one course when you can have three? While this tradition is fizzling out, Italians were known for their long elaborate lunches consisting of apertif, antipasto, first plate, second plate, salad, cheese, dessert, coffee and a digestif. It still happens on special occasions and should be experienced at least once in your lifetime.
  • 10
    Their Wine Flows Like The Mississippi
    Andreas Levers via Getty Images
    Since Italy is the NUMBER ONE producer of wine in the world, it's only natural that they aren't stingy with it.
  • 11
    In Italy, It's Customary For People To Want To Feed You
    Flickr: paulfrizzank5
    It's a way express courtesy, and you should always say yes. Not to be nice, but because if you refuse you'll be missing out on the best meal of your life.
  • 12
    GELATO!
    Flickr: Bruce Stokes
    With a history dating back four centuries, it's no wonder that Italian gelato is so masterfully created.
  • 13
    They Understand The Greatness Of Artichokes
    Flickr: kommik
    Not only do they fry them beautifully, but they've turned them into an liqueur known as Cynar that is enjoyed as both an aperitif and digestif.
  • 14
    This Is Breakfast
    Flickr: maywong_photos
    Italians don't eat a big meal for breakfast. They usually have a cappuccino with a sweet pastry. While that might not sound like a great thing to all of you out there who want your eggs with bacon and toast in the morning, it is, and we'll tell you why: it means you have a lot more room for a multi-course lunch.
  • 15
    Eating Is A National Pastime
    Flickr: captjoe06
    Not sports, not shopping, but eating. And it's held with reverence and gusto.