Translate

domenica 6 ottobre 2013

Racconto tratto da una raccolta di Ilo Galoni.


Il Ritorno

 
Con un lieve cigolio la porta girò su se stessa, inquadrando l’esile figura di Marilena. Per un attimo la sua ombra danzò nella stanza; poi mosse alcuni passi – Che cosa ti hanno detto, Lio? – chiese con ansia facendoglisi dappresso.

L’uomo non rispose, si limitò solo a scrollare le spalle continuando a fissare quel pigro accavallarsi di nubi nel cielo azzurrino.

-Che cosa ti hanno detto?- ripeté di nuovo Marilena.

Le fece eco solo il frusciare del vento, che correva lungo i declivi del Colle di Cruci, e lo stormire sommesso delle cime dei pioppi del boschetto sottostante.

Poi il vento improvvisamente aumentò d’intensità, rompendo quel glaciale silenzio che era disceso nella stanza. Forti folate presero dapprima a spazzare con violenza il Colle, sollevando nuvole di polvere là dove la terra era più asciutta e riarsa dal sole; poi, sibilando tra gli alberi,che scendono lungo i pendii degradanti verso la Valle del Rio, si persero ululando verso il Colle del Tesoro.

Il Colle di Cruci è un piccolo lembo di terra che si estende all’estremità della Piana di Colle Palme. Una terra brulla e riarsa dal sole,che si affaccia e discende tormentata verso la Valle del Rio.

D’estate il Colle riposa calmo ed addormentato sotto il sole, che picchia implacabile sulla vasta Piana di Cole Palme. In autunno ed inverno specialmente le forti correnti d’aria, che soffiano dal grande canalone del fosso Scalandrone, s’abbottano su quel lembo di terra flagellandola con violenza.

-Temo che avremo la pioggia tra poco, Marilena - disse all’improvviso Lio staccandosi dalla finestra e lasciandosi andare pesantemente su di una poltrona.

- Credo proprio di si – rispose la donna assentendo con il capo.

-Il vento, del resto, ne è stato sempre il preludio su questo Colle- proseguì l’uomo seguitando a guardare fuori.

Di nuovo il silenzio piombò nella stanza, un silenzio breve. Infatti –E’ tornata, Lio?- chiese con voce supplichevole Marilena.

L’uomo la guardò per un po’ negli occhi, poi, collevatosi dalla poltrona, prese a passeggiare nella stanza. Marilena in silenzio seguiva quello stano andirivieni accompagnandolo con occhiate furtive. Sul suo volto era visibile,benché fosse ben repressa, una nota d’angoscia; lo sguardo tradiva l’ansia; l’una e l’altra conferivano alla persona un’aria di profonda mestizia.

-Si, è tornata- rispose,alfine, l’uomo fermandosi nel centro della stanza.

-Ne ero sicura- disse la donna giungendo alle mani.

Lio la guardò per un attimo, poi gli volse le spalle e lentamente s’avviò di nuovo verso la finestra. Qui giunto: - Non nella maniera che tu speravi, Marilena – disse con fil di voce.

-Che significa ciò, Lio?- balbettò la donna sbiancando in volto.

L’uomo si volse un attimo, chinò il capo, ed in silenzio tornò a guardare oltre la finestra.

-Dov’è, Lio?- incalzò la donna andandogli vicino.

-All’obitorio, Marilena-

-Perché all’obitorio…- biascicò la donna degludendo a più riprese.

-La droga uccide- rispose Lio comprimendosi il volto.

La donna lo guardò per un attimo ammutolita, poi lentamente e con passo incerto raggiunse una poltrona e si lasciò cadere su di essa.

Il suo volto era contratto e pallido, lo sguardo assente. Essa sedeva lì, lontana e discosta, tutta chiusa nel suo immenso dolore, ma sorretta dalla sua dignità di donna e di madre. Alfine si scosse ed a passi lenti raggiunse la finestra e come parlando a se stessa – Lio,- disse – ricordi quel giorno, che andai al funerale di quella mia amica a Rocca di Cave?-

-Si, Marilena-

-Ebbene, quando eravamo in quel piccolo cimitero, che si erge su quella balza di monte, improvvisamente una folata di vento sibilò scuotendo violentemente i cipressi. Spaventata guardai in alto e lì, in quel cielo terso ed azzurro, scorsi una nuvola nera, che si posò su quel piccolo cimitero. Ebbi la sensazione che qualcosa si stesse per abbattere su di noi…-

Improvvisamente s’udì all’intorno un lieve fruscio; che si smorzò quasi su bito, lasciando posto al forte scrosciare della pioggia che coprì le ultime parole della donna.

-          Sta piovendo, Marilena – disse Lio afferandola dolcemente alle spalle.

-          Si, Lio, ma la pioggia non cancellerà certamente questa traccia –

-          Non lo farà di certo , Marilena – rispose Lio e la strinse fortemente a sé.

 

 

Racconto di Ilo Galoni.

Nessun commento:

Posta un commento