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domenica 15 giugno 2014

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Cave sorge sul versante occidentale dei Monti Prenestini fra le loro ultime pendici e la Valle del Sacco. Fin dai tempi più remoti la città di Cave si è caratterizzata come insediamento stabile di carattere essenzialmente agricolo, organizzato a ridosso del fosso del Rio che confluisce nella Valle del Sacco.
Le fonti bibliografiche parlano in forma ricorrente di un oppidum situato nella zona non lontana dell’attuale città, che avrebbe addirittura origine romana. Le Storie di Tito Livio raccontano che nel 267 a.C. nella guerra contro i Volsci e gli Ernici, i Romani dopo aver attirato i loro nemici in una "valle affossata" ne fecero orribile scempio. La maggior parte degli autori è concorde nel ravvisare il luogo della battaglia nella contrada Campo nel territorio di Cave, proprio dove oggi è situato il Santuario della Madonna del Campo, e ove sorgeva un castello chiamato Castrum Trebarum.
L’insediamento antico nasce presumibilmente come avamposto militare di Praeneste, l’odierna Palestrina. L’attuale denominazione della città pare si attesti intorno all’XI secolo ed è riferibile alla presenza di cave di tufo e di breccia aperte fin dai tempi più antichi dalle popolazioni prenestine, attività poi proseguita dai Romani.
Cave,  offre delle ottime possibilità di ristoro a chi è di passaggio e qualche occasione di benessere. Un tempo considerata meta di villeggiatura estiva per i romani, grazie alle proprietà benefiche della sue acque, ancora oggi mantiene quella tradizione grazie alla presenza dell’antica fonte Santo Stefano, una sorgente di acqua oligominerale ancora oggi a disposizione di chiunque voglia usufruirne. Le virtù salutari della fonte – da cui trasse beneficio anche Michelangelo Buonarroti - sono storicamente conosciute, poiché la sua acqua possiede qualità terapeutiche utili nelle malattie del ricambio e nella calcolosi. L’importanza della fonte viene ricordata ogni anno con l’evento “Tre giorni alla Fonte di Santo Stefano”, durante i quali la popolazione affluisce sul posto per godere il fresco dell'ambiente, bere l'acqua della fonte, ammirare mostre di pittura e di artigianato e per assistere in letizia fino a tarda sera a spettacoli teatrali e musicali di carattere folcloristico.

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